Sarà forse perché le informazioni circolano con velocità crescente, ci raggiungono e scompaiono in tempi brevissimi, che abbiamo l’impressione di assistere ad un’accelerazione frenetica della Storia. Un paio d’anni bastano per darci la sensazione di un cambio d’epoca. Nel novembre 2019, nel corso di un’intervista all’Economist (vedi), il Presidente francese Emmanuel Macron fece scalpore giudicando la NATO in “morte cerebrale”. Poco più di due anni dopo, quando i carri russi sono entrati in Ucraina, non solo la NATO ha dimostrato una vitalità inaspettata, ma l’intero concetto di euro-atlantismo ha riacquisito popolarità ed è ormai considerato un pilastro dell’unità d’intenti delle democrazie occidentali. In quest’ottica si evolvono i rapporti tra l’Unione europea e l’Alleanza atlantica, non solo con riguardo al sostegno all’esercito ucraino, ma anche e soprattutto nello sforzo di definire le aree di cooperazione futura. Il sito dell’Istituto affari internazionali ha dedicato una precisa analisi all’argomento: leggi.
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