A parte i casi “problematici” ancora da risolvere, molti dei Commissari designati si stanno probabilmente preparando per le audizioni al Parlamento europeo. La definizione dei campi di competenza finora preconizzati dalla Presidente von der Leyen delinea il probabile approccio che sarà seguito una volta entrato in funzione il nuovo esecutivo. Nel caso dell’allargamento, la scelta di avere un Commissario responsabile solo di questa politica (nella Commissione uscente Olivér Várhelyi ha competenza sia per l’allargamento che per il vicinato – come descritto su Europa.eu: leggi) rappresenta un segnale della volontà di Bruxelles di dare concretezza al processo che, se è recente per Ucraina, Moldova e Georgia (la decisone del Consiglio è di giugno: leggi), dura da più di vent’anni per i Balcani occidentali (la celebre dichiarazione di Salonicco è del 2003: leggi sul sito Europa.eu). In un tale contesto, il nuovo Commissario dovrà innanzi tutto trovar modo di uscire dall’attuale impasse proponendo qualche obiettivo intermedio che porti a risultati concreti pur in attesa dell’adesione vera e propria. Si sta facendo strada, a questo riguardo, l’ipotesi di concedere preliminarmente ai paesi interessati l’accesso al mercato unico. La proposta è illustrata dall’European Stability Initiative (leggi). Della stessa si è dichiarato paladino anche Enrico Letta (in un’intervista pubblicata sul sito dell’Atlantic Council: ascolta), considerato ormai il grande esperto di mercato unico, dopo la pubblicazione della sua relazione sul tema (il testo è accessibile anche dal sito Europafacile: leggi). Va notato come il suggerimento dell’ex Primo ministro italiano comprenda anche l’aggiunta di un’ulteriore “libertà di movimento”: alle quattro tradizionali (beni, servizi, capitali e persone) dovrebbero aggiungersi una quinta comprendente diversi settori, tra cui ricerca, innovazione, dati, competenze, conoscenza e istruzione (l’aveva già sottolineato Il Foglio all’uscita della “Relazione Letta”: leggi).
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