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SCONGIURIAMO UNA GUERRA DEL GRANO PLANETARIA!

Il messaggio del Presidente Giorgio Perini

“Chi vuole la nostra sconfitta non conosce la storia” ha detto Lavrov, ministro degli esteri di Putin. Vediamola allora questa storia,  attraverso una vicenda, risalente a 90 anni fa, terribile ed emblematica.

Tra le due guerre mondiali l'Unione sovietica di Stalin ha commesso un genocidio (non lo dico io) proprio in Ucraina, condannando, con la collettivizzazione agraria forzata,  milioni di persone a morte per fame. “Holodomor” è il nome con il quale è noto questo crimine contro l'umanità, nome che ha ancora un suono sinistro in Ucraina. È successo tra il 1932 e il 1933, cioè in contemporanea con la salita al potere di Hitler in Germania, e siccome quando si sta soccombendo non si riesce ad essere giudici sereni, può accadere che ci si butti nelle braccia (o nelle fauci) di chi può indebolire il tuo aguzzino (L'Unione sovietica appunto). A quegli avvenimenti e a quel periodo storico risalgono le radici della compromissione di una parte degli ucraini con il nazismo, continuamente evocata da Putin: se non giustificabile, almeno umanamente comprensibile!

Ora l'incubo ritorna. Su scala ben maggiore. Infatti quello che sta facendo attualmente la Russia di Putin con il grano ucraino (e il proprio) potrebbe causare un “Holodomor” su scala mondiale. Obiettivo premeditato fin dall’inizio o strategia di ripiego? Forse il flusso di migranti dal territorio bielorusso mandati a premere sul confine polacco dell'UE era solo la prova generale, orchestrata dalla Russia?  

L'incapacità dell’UE di adottare una politica comune sulle migrazioni deve essere sembrato Il ventre molle da attaccare, provocando ondate di migranti per fame, mai viste prima, dal cosiddetto Sud del mondo. Come? Appunto creando una carestia artificiale di proporzioni bibliche, di cui l’Europa rischia di accorgersi tardi perché è troppo concentrata su quello che succede nel proprio continente. La Russia infatti potrebbe di fatto “vincere la guerra anche perdendola”, ovviamente su un terreno diverso da quello militare.

In tutto questo la Cina lancia segnali contraddittori, dando l’impressione di aver “mandato avanti” la Russia a fare il lavoro sporco, soprattutto per tenere impegnato in Europa il suo unico contendente globale,  gli Stati Uniti, impedendogli di concentrarsi sul quadrante indo-pacifico, ma al tempo stesso mostrando crescente preoccupazione per i suoi interessi commerciali nel mondo.

Ecco perché potrebbe essere accolta la proposta di istituire “corridoi verdi”, in particolare alimentari e sanitari, da Russia e Ucraina, appena rilanciata proprio dalla Cina, di certo nel proprio interesse, ma che era sul tavolo almeno dallo scoppio della pandemia da Covid19 e di cui di discusse, purtroppo senza esiti significativi,  nel corso di un seminario tenutosi a Mosca a febbraio 2021, sui rapporti tra Russia ed UE. Una proposta che, in questo caso, coincide con l'interesse dell'Europa (e dei paesi in via di sviluppo) e andrebbe pertanto raccolta e perseguita con il massimo impegno se si vuole scongiurare una  carestia alimentare planetaria e disinnescare la bomba migratoria che incombe sulle nostre teste.