Se con l’Albania si è entrati nel vivo dei negoziati, non così con la Macedonia del Nord, ancora ostaggio del veto di Sofia che esige da Skopje modifiche costituzionali a tutela della minoranza bulgara. Una cronistoria degli eventi che hanno portato all’attuale stallo è stata pubblicata – elemento da sottolineare – da un sito ( Kosovo Online) gestito dalla minoranza serba in Kosovo ( leggi), ad indicare l’interesse regionale per l’evolversi del contenzioso (l’articolo coglie comunque l’occasione per criticare la politica del premier kosovaro Albin Kurti). La posizione bulgara nel frattempo rimane intransigente, anche perché sono prossime le ennesime elezioni parlamentari (previste per il 27 ottobre e annunciate già ad agosto dal Post: leggi). Analogamente, anche il Governo macedone tiene il punto, come risulta dalle parole del vice-Primo ministro Aleksandar Nikoloski (citato dal quotidiano Sloboden Pečat: leggi). L’imminenza del voto in Bulgaria è considerato un ostacolo al raggiungimento di un compromesso anche dalla Ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock, secondo la quale “ Attualmente ci sono le elezioni in Bulgaria e (…) dobbiamo cogliere l’opportunità che si presenterà dopo di esse”, come riferito da Euractiv: leggi.
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