Il progressivo slittamento verso destra dell’elettorato europeo nasconde in realtà un doppio fenomeno. Da un lato c’è una reazione che si potrebbe definire “conservatrice” nei confronti delle politiche fondamentalmente liberali che hanno segnato gli ultimi decenni, con significativi cambiamenti soprattutto sul terreno dei diritti delle persone, ma anche in campo economico (si pensi al “liberi tutti” rappresentato dalla globalizzazione). Dall’altro, la rivendicazione dell’egocentrismo e dell’egoismo come massime espressioni dell’individualismo, con conseguente slittamento su posizioni nazionalistiche, sovraniste e in taluni casi persino apertamente filo-fasciste o filo-naziste. Convivono quindi oggi in Europa due destre solo apparentemente affini: una conservatrice e moderatamente reazionaria, l’altra populista, autarchica ed estremista. Interessante la visione che ne ha, dall’altro lato dell’Atlantico, la CNN (leggi) che, come da tradizione per gli analisti di lingua inglese, presuppone una differenza di fondo tra paesi anglosassoni e paesi dell’Europa continentale.
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