Dopo almeno cinque anni di lavori preparatori, nel 2020 la Commissione aveva presentato agli Stati membri la propria proposta per un nuovo patto su migrazione ed asilo. Sono serviti altri tre anni prima che, l’8 giugno scorso, il Consiglio affari interni adottasse il testo del nuovo “Patto” (disponibile sul sito della Commissione: leggi). Ora quel testo sarà oggetto di negoziato tra Parlamento europeo e Consiglio. Ungheria e Polonia si sono già schierate contro questa prima versione di compromesso e vari altri paesi non l’hanno votata, preferendo astenersi. L’Italia, per bocca del Ministro Piantedosi, si è detta soddisfatta. A ben guardare tuttavia resta forte la sensazione che la ricerca di una formula che permetta di gestire il fenomeno migratorio non stia ancora producendo risultati validi e sostenibili. La lotta feroce all’immigrazione clandestina, bandiera di tutte le destre di tutto il mondo, si rivela così ancora una volta un tentativo inane, incapace di individuare soluzioni efficaci e durature. Una severa critica dell’accordo raggiunto è contenuta in un articolo del sito di notizie online Valigia blu: leggi.
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