La riunione dei ministri dell’industria, tecnologia e digitale del G7 (sotto presidenza italiana) tenutasi a Verona e Trento il 14 e 15 marzo ha ricevuto scarsa attenzione da parte dei mezzi di comunicazione (ne hanno scritto le agenzie, come l’ANSA: leggi). Probabilmente gli argomenti in discussione, centrati sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale (IA), erano percepiti come troppo tecnici per suscitare un interesse diffuso, anche se bisogna riconoscere che una significativa copertura mediatica è stata invece garantita all’approvazione finale, da parte del Parlamento europeo, del Regolamento che “stabilisce regole armonizzate sull'intelligenza artificiale” (tutti i dettagli sono sul sito del PE: leggi). Una prima analisi del testo è già disponibile sul sito Diritto.it: leggi. La comunità scientifica riconosce che, adottando per prima al mondo norme vincolanti tanto ampie in materia di IA, l’UE può aver potenzialmente fissato uno “standard globale” (così scrive il sito Techxplore.com: leggi). Tuttavia, altri attori quali Cina, USA e Regno Unito si apprestano a loro volta a legiferare autonomamente. Londra in particolare cerca di differenziarsi con disposizioni meno restrittive, come spiega il sunto di una conferenza recentemente tenutasi a Manchester, pubblicato sul sito Shoosmiths.com (leggi).
|