Non è un caso che la data del vertice tra l’UE e la Comunità dei paesi dell’America latina e dei Caraibi (CELAC) si sia tenuto il 17 e 18 luglio. Si è voluto, cioè, far coincidere la riunione con il turno di presidenza spagnola del Consiglio dell’UE, dato che la Spagna è, tra tutti gli Stati membri, quello che intrattiene i rapporti più stretti con il Sudamerica. Il vertice era atteso per vari motivi. È dal 1999 che un importantissimo accordo commerciale (Mercosur) è stato concluso dalle parti, ma che non è stato ancora ratificato. Molti paesi della CELAC che per tanto tempo sono stati politicamente molto vicini all’Europa hanno cominciato a muoversi con maggiore autonomia, spesso cedendo alle lusinghe cinesi. Infine, la guerra in Ucraina ha visto importanti nazioni sudamericane evitare di schierarsi apertamente con il fronte occidentale che sostiene Kiev. Tutto questo ha condizionato evidentemente il vertice, che tuttavia non può essere considerato un fallimento, se non altro perché ha rilanciato il dialogo ai massimi livelli e, soprattutto, sembra aver avvicinato la chiusura definitiva dell’accordo Mercosur. Il comunicato finale della riunione è disponibile sul sito del Consiglio: leggi. Per un resoconto ragionato dell’evento si veda quanto ha scritto l’ISPI: leggi. Poi, siccome ognuno tira l’acqua al suo mulino, l’agenzia spagnola Efe parla ovviamente di vertice storico: leggi.
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