Come spesso ricordato durante questi mesi di guerra in Ucraina, nel 2008 truppe russe intervennero in Georgia per sostenere – con successo – le aspirazioni indipendentiste delle regioni dell’Ossezia e dell’Abcasia. Tuttora deprivata di queste parti del suo territorio, nella primavera del 2022 la più occidentale delle Repubbliche caucasiche ha presentato domanda di adesione all’UE assieme ad Ucraina e Moldova. Contrariamente a quanto avvenuto per le ultime due, la Commissione europea non ha espresso parere favorevole alla concessione dello status di “paese candidato” alla Georgia, spronando il Governo a proseguire sulla strada delle riforme. Tale decisione ha provocato sconcerto e dimostrazioni di piazza nella capitale Tbilisi, ma una recente diatriba tra il Parlamento e la Presidenza della Repubblica a proposito di una legge sulla sorveglianza dei cittadini dimostra che la prudenza della Commissione era in realtà assai legittima. Del caso ha scritto l’Osservatorio Balcani Caucaso (leggi).
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