Le elezioni presidenziali tenutesi a Cipro il 5 febbraio sono passate quasi inosservate in Italia e in molti altri paesi dell’UE. In effetti si è trattato del primo turno di una consultazione che, in assenza di un vincitore capace di conquistare la maggioranza assoluta, avrà uno strascico con il ballottaggio del 12 febbraio. Ad affrontarsi saranno un candidato centrista, Nikos Christodoulides, e uno sostenuto dalla sinistra, Andreas Mavroyiannis. In realtà entrambi i contendenti sono parte dell’establishment cipriota e hanno collaborato ai massimi livelli con il Presidente uscente, il conservatore Nikos Anastasiadis. Salvo sorprese dunque, anche dopo il ballottaggio non è immaginabile un cambio di rotta radicale nella guida del paese, nonostante Mavroyannis goda dell’appoggio del partito dei lavoratori, nato come “partito comunista cipriota”. (Ricorda questa ascendenza un articolo di USNews: leggi.) Restano gli enormi problemi cui Cipro è confrontata, ricordati in un testo pubblicato sul sito Insidertrend.it: leggi.
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