Il gruppo dei socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo si è affrettato a sospendere i propri membri slovacchi (ne ha riferito Euractiv.it: leggi) appena i loro partiti di appartenenza, lo Smer di Robert Fico e lo Hlas di Peter Pellegrini, hanno annunciato la decisione di formare un governo, sotto la guida dello stesso Fico, in coalizione con il Partito nazionale slovacco (Slovenská Národná Strana – SNS) nazionalista e filorusso. Questa formazione politica, sebbene costituitasi solo nel 1989, è l’erede ideale dell’omonima forza clerico-fascista che alla fine degli anni Trenta guidò, quale partito unico, governi filonazisti e collaborazionisti. Non si sa ancora quanto il SNS sarà in grado di influenzare l’azione del nuovo esecutivo, ma già la campagna elettorale di Robert Fico era stata incentrata su rivendicazioni nazionalistiche ed anti-Ue, nonché sul netto rifiuto di continuare a sostenere militarmente l’Ucraina (ne scriveva prima delle elezioni l’agenzia Reuters: leggi). Chi vede molto positivamente la svolta politica slovacca è l’ungherese Victor Orbán che, isolato dopo la vittoria di Tusk in Polonia, sa ora di avere un alleato a Bratislava. L’articolo di Hungary Today (leggi), portale di notizie fedele alla linea del governo di Budapest, ben illustra i sentimenti ungheresi.
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