L’articolo 15 del Trattato sull’UE, relativo al Consiglio europeo e al suo Presidente (leggi da EURLex), è redatto in termini sufficientemente generici da offrire a quest’ultimo la possibilità di imprimere, nell’esercizio delle proprie funzioni, precisi indirizzi alle politiche dell’Unione. Poi ovviamente molto dipende dalla statura politica dell’uomo o della donna chiamati a svolgere tali funzioni. Il liberale belga Charles Michel, ex Primo ministro del suo paese (come già il padre, cosa a suo tempo segnalata in negativo sul sito liberale francese Contrepoints: leggi) che dal 1° dicembre 2019 ricopre la carica di Presidente del Consiglio europeo, non lascierà un segno imperituro nella storia dell’Istituzione. Semmai se ne ricorderà la gaffe al limite della maleducazione, quando rimase seduto accanto ad Erdoğan mentre ad Ursula von der Leyen era stata negata una sedia (si giustificò poi goffamente, come riportato dall’AGI: leggi). E di certo non verrà scordato l’annuncio della decisione di dimetteresi per partecipare alle prossime elezioni europee (questo scrisse EUNews: leggi), smentita pochi giorni dopo con una clamorosa “inversione di marcia”, come riportato da Euractiv.it (leggi). Alla vigilia del vertice straordinario del 1° febbraio che lo stesso Michel ha convocato, il sito Politico.eu (ben introdotto negli ambienti di Bruxelles) ha pubblicato un articolo impietoso: leggi.
|