Il brutale e sbrigativo intervento con cui l’Azerbaijan si è impossessato dell’enclave armena del Nagorno-Karabakh è finito sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Dopo anni di conflitto a bassa intensità, intervallato da sporadici atti di guerra di portata comunque contenuta, è bastata un’azione decisa da parte del contendente con maggiori appoggi internazionali e la geografia della regione è forse cambiata per sempre. Molti osservatori hanno riferito come il momento dell’attacco azero corrisponda alla scelta russa di non ergersi più a paladina dell’Armenia, lasciando di fatto Erevan in balia dei nemici storici. Queste interpretazioni sembrano tuttavia concentrarsi sui fatti contingenti, tralasciando la visione generale delle implicazioni geopolitiche che interessano non solo il Caucaso, ma l’Iran, la Russia, la Cina e soprattutto quel nucleo di stati ex-sovietici dell’Asia centrale, sempre più consapevoli della propria importanza strategica. Spiega con chiarezza la posta in gioco un articolo di Forbes (leggi), che contiene al suo interno utili link per chi volesse ulteriormente approfondire il tema.
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