Per decenni, la politica agricola comune è stata uno degli assi portanti della costruzione europea. Iscritta, assieme a quella dei trasporti, nel Trattato di Roma, inizialmente la PAC doveva garantire un sufficiente approvvigionamento agro-alimentare per i cittadini dei sei Stati membri. Il suo successo è stato superiore alle aspettative, tanto che già negli anni Settanta la produzione agricola europea creava eccedenze, il cui smaltimento doveva essere sovvenzionato. Da allora, gli sforzi per emendare la PAC non sono mancati, ma la ferma volontà politica (e gli interessi economici) della Francia in particolare non hanno permesso di riformarne totalmente il funzionamento. Un accordo è stato raggiunto in questi giorni tra le Istituzioni europee per una nuova riforma della PAC che introduce alcuni elementi di novità significativi, come l’aspetto sociale menzionato nell’articolo pubblicato sul sito di “agricoltura.it”: (leggi)
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