L’abilità politica di Recep Tayyip Erdoğan non ha bisogno di essere dimostrata. Il modo in cui riesce a garantire alla Turchia un ruolo centrale in un numero impressionante di aree di crisi (dalla Libia alla Siria, dal Mediterraneo orientale al Caucaso e persino all’Ucraina, solo per menzionarne alcune) lo rende un interlocutore indispensabile. Forte di questa posizione, si pone di volta in volta come alleato o come avversario degli altri attori che operano sulla scena internazionale, siano essi la Russia o la NATO. “Linkiesta” ha recentemente dedicato un bel articolo alla capacità di destreggiarsi del Presidente turco: (leggi)
Come spesso accade a dittatori e autocrati però, l’abilità indiscussa rischia di generare ambizioni sfrenate al limite della megalomania. Erdoğan sarà anche un eccellente stratega, ma non è detto sia un altrettanto ferrato economista: i suoi interventi in tema di politica monetaria stanno provocando la caduta libera della lira turca, come riferisce il sito di “Aljazeera”: (leggi)
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