Rassegna stampa 25/07 - 02/08
Perché è così difficile realizzare l’Europa fiscale
Se vogliamo paragonare la costruzione europea ad una corsa, è ovvio che dovremo pensare alla maratona più che ai 100 o 200 metri piani. Dal 1957, anno della firma del Trattato di Roma, i progressi sono stati enormi, eppure la loro gradualità ha sempre lasciato il cantiere aperto, perché molto c’è ancora da fare. Sempre più urgente diventa ad esempio discutere in modo costruttivo di fiscalità comune. Ma la strada su cui correre questa maratona è particolarmente accidentata, come raccontato da Euractiv.it (leggi)
Keine Lösung ist keine Option
Nell’edizione del 28 luglio scorso di Repubblica, Maurizio Molinari e Jürgen Kaube (della Frankfurter Allgemeine Zeitung) hanno firmato un articolo annunciando la pubblicazione congiunta degli articoli dei “Goethe-Vigoni Discorsi” che “affermano la necessità di porre il rafforzamento dell’Ue come principale obiettivo del semestre tedesco di presidenza”. È possibile quindi che il bel articolo apparso sulla FAZ del 30 luglio a firma dell’ex ministro e Commissario europeo austriaco Franz Fischler venga pubblicato da Repubblica nei prossimi giorni. Il lettore di questa rassegna stampa che avesse dimestichezza con il tedesco può leggerlo in anteprima a questo indirizzo. (leggi):
Turchia tra crisi della lira, prestiti in sofferenza e nuova recessione. Così Erdogan cerca risorse energetiche e commerciali
Difficile parlare oggi di politica internazionale senza ritrovarsi a citare il Presidente turco Erdoğan. Sogna forse i fasti dei secoli d’oro dell’impero ottomano e l’ambizione degna di un sultano non gli manca. Ma non gli mancano nemmeno i problemi, paradossalmente più all’interno che all’estero, dove da buon sodale di Putin sembra in grado di assicurarsi il controllo di vaste aree del medio oriente e del nord-Africa. Una dettagliata analisi pubblicata dal Fatto Quotidiano (leggi)
Le nuove regole della crisi in Libia
Di Turchia ha scritto recentemente su Balkaninsight anche l’ex Primo Ministro svedese Carl Bildt, che se da un lato riconosce che “la Turchia è ancora un paese dove le elezioni hanno la loro importanza”, dall’altro è perentorio nel concludere che “il paese si sta avviando verso una crisi politica e finanziaria” (leggi)
Britain looks to Berlin to break Brexit deadlock
Il dibattito in seno all’UE sul Fondo per la ripresa economica e sul bilancio pluriennale hanno fatto scivolare in secondo piano le notizie sulla Brexit. Nondimeno i contatti formali ed informali continuano, con la speranza di raggiungere un accordo commerciale in settembre. LUE sembra per il momento ancora compatta dietro al suo negoziatore Michel Barnier, mentre da parte britannica qualche preoccupazione sta emergendo, anche nella stampa conservatrice che della Brexit è stata ed è sostenitrice. Lo si evince da un articolo del Daily Telegraph che si augura i talenti di mediatrice di Angela Merkel favoriscano una positiva conclusione dei negoziati. Riportando una dichiarazione di una “fonte altolocata” del Regno Unito, scrive il tra l’altro: “Nella fase finale, Michel Barnier dovrebbe auspicabilmente ricevere qualche direttiva politica”(dimenticando che Barnier è stato lui stesso più volte ministro, nonché Commissario europeo) (leggi)
L’Europa alla prova
Del lungo vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’UE che ha portato all’accordo sul Recovery Fund si parlerà ancora a lungo. Le analisi più approfondite verranno prodotte nei prossimi mesi, quando comincerà a delinearsi l’impatto effettivo delle misure adottate. Per intanto, una riflessione pacata dell’ex Ministro degli esteri Piero Fassino già evidenzia alcune interessanti differenze tra la gestione (a livello UE) della crisi legata al Covid-19 e quella della crisi economica 2008/2015. L’articolo è apparso sul sito del CESPI, di cui Fassino è presidente (leggi)
Giuspepe Samonà. La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani.
Per concludere la rassegna stampa di questa settimana, non un articolo, ma una recensione comparsa sul sito Satisfiction dedicata al libro di Giuseppe Samonà “La frontiera spaesata”. Si tratta (per l’ennesima e di sicuro non ultima volta) della “nostra” frontiera che si distende verso questi Balcani ai quali Trieste è volente o nolente avvinghiata. La recensione suscita interesse e l’estate è propizia alla lettura (leggi)