Verso le elezione europee. Per quale Europa? Con quale proposta delI'Italia?

Il processo di integrazione sta attraversando probabilmente la crisi più grave da quando – con i Trattati di Roma del 1957 – ha preso l'avvio. In tre precedenti iniziative Dialoghi Europei ha ritenuto di concentrare l'attenzione sulle principali ragioni che hanno dato fiato all''euroscetticismo. Così abbiamo proposto il problema dell'economia, o meglio della crescita differenziata nei vari paesi dell'Unione, il tema dell'emigrazione e quello dei “quasi scissionisti” di Visegrád, che sembrano fare proseliti anche in altri Stati. Bisogna ora chiedersi se esistano ipotesi per superare questa fase difficilissima: ci sono proposte in campo? Il Presidente francese Macron ne aveva avanzata una, in un discorso alla Sorbona che aveva alimentato non poche aspettative. Poi sul tappeto c'erano le proposte coraggiose (forse troppo per essere realizzabili) del presidente della Commissione Juncker, che le aveva manifestate nel discorso sullo stato dell'Unione del 2017. Mancava - quando abbiamo avviato il progetto di queste iniziative – le risposta della Merkel, impegnata nella campagna elettorale per il rinnovo del Bundesstag. Siamo ormai a 6 mesi alle elezioni europee e la situazione appare molto incerta e confusa. Perché nel frattempo Macron sembra essersi perso per strada e la sua proposta non ha raccolto molto, quella della Merkel risulta non pervenuta dopo gli insuccessi elettorali della Cancelliera ormai a fine corsa, e il presidente uscente della Commissione nel suo discorso sullo stato dell'Unione di quest'anno ha detto anche cose interessanti che però non hanno trovato riscontro da parte del Consiglio e scarsa eco nei media. Di nuovo c'è il rapporto decisamente logorato tra il nostro governo e Bruxelles. L'incontro con l'ambasciatore Nelli Feroci si propone di contribuire a fare chiarezza sulla posta in gioco delle elezioni europee, e di fornire alcuni elementi di riflessione per il possibile rilancio dell'integrazione. E dunque – ciò che non guasta – anche un po' di fiducia sulla prospettiva.

 

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