MADRID E BARCELLONA ALLA PROVA DEL REFERENDUM
Nelle ultime settimane la questione catalana è entrata prepotentemente nelle prime pagine dei quotidiani europei e non solo. Intreccio di questioni storiche, giuridiche e di identità essa vede contrapposti, in un braccio di ferro dagli esiti ancora imprevedibili, il governo regionale di Barcellona a quello centrale di Madrid. In un crescendo di tensione essa ha raggiunto il suo culmine con il referendum del 1° ottobre, celebrato malgrado il tentativo di impedirlo da parte spagnola, secondo la versione del governo catalano, o celebrato contravvenendo all’ordine costituzionale spagnolo, secondo la versione del governo spagnolo. L’evoluzione delle settimane successive ancora non è servita a chiarire cosa sarà della Catalogna nel prossimo futuro: in una complicata partita a scacchi, giocata sui diversi livelli della legalità, dell’identità e del quesito se quello catalano sia un affare interno spagnolo o una questione internazionale l’obiettivo di allentare la tensione e far prevalere la ricerca di adeguate soluzioni politiche risulta ancora ben lontano dall’essere raggiunto, in un confronto che, comunque vada, avrà profonde ricadute anche sull’Unione Europea.
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